L'acido
nitrico era chiamato anticamente acquaforte. Questo termine è stato
utilizzato anche per indicare un metodo di incisione delle matrici di
stampa e le stampe ottenute con questo sistema. É
una tecnica di incisione indiretta. La matrice viene incisa tramite la
corrosione del supporto da parte dell'acido. É la tecnica calcografica
più diffusa grazie alla libertà espressiva e alla scorrevolezza di
esecuzione che garantisce. La
lastra di metallo viene sgrassata e ricoperta con una vernice protettiva
antiacido. Asciugata la vernice si può affumicare la lastra per meglio
osservare i risultati della successiva fase di disegno. Il disegno viene
effettuato con una punta, graffiando via la vernicetta ma non graffiando
o graffiando solo leggermente il sottostante metallo. Dopo la fase di
disegno il metallo in corrispondenza dei segni non è più protetto
dalla vernice. Si ricopre il retro della lastra con la vernice
antiacido. Si immerge la lastra nell'acido che incide il metallo in
corrispomdenza dei tratti non protetti. La profondità dei segni varia
in funzione, fra l'altro, del tempo di morsura. Per ottenere segni di
profondità diversa si può procedere a più morsure successive
intramezzate da incisioni o verniciature aggiuntive. Questa
tecnica ebbe in Rembrandt il suo più grande interprete. Altri
interpreti il Parmigianino (1503-1540), H.Seghers (1590-1638), J.Callot
(1592-1635), A. Van Dick (1599-1641), S. Della Bella (1610-1644), nel
'700 la scuola veneta dei Tiepolo, Canaletto, Piranesi, M.Ricci e poi
F.Goya (1746-1828), C.Meyron (1821-1868), G.Fattori (1825-1908), J.Ensor
(1860-1949), P.Picasso (1881-1973), L.Bartolini (1892-1963), G.Morandi
(1890-1964). TORNA
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