La
matrice xilografica viene realizzata intagliando i bianchi nella
lastra di legno. Il
legno in corrispondenza dei bianchi viene asportato con delle sgorbie
per il legno di filo (tagliato longitudinalmente nel senso delle fibre)
e con bulini per il più duro legno di testa (tagliato trasversalmente
alle venature). I grigi sono eseguiti con strumenti a pettine. Le parti
in rilievo ricevono l'inchiostro applicato a rullo. La stampa si esegue
con la pressa tipografica ma anche con il torchio calcografico. Usando
più matrici a registro è possibile eseguire stampe a più colori. Le
prime immagini che si stamparono in Europa, già dal XIV secolo, furono
delle xilografie. Insieme all'invenzione dei caratteri mobili di
Gutemberg avvenuta intorno al 1454, costituirono un momento
rivoluzionario nella storia dei mezzi di comunicazione. Alla
fine del 15º secolo A.Dürer (1471-1528) si
servì di questa tecnica, delegando spesso (come in uso a quel tempo) ad
abili intagliatori il lavoro di asportazione del legno superfluo. Nei
primi anni del 1500 nasce in Germania la tecnica del Camaïeu
o xilografia a colori con opere di H.Burgkmair (1473-1531), L.Cranach il
vecchio (1472-1553), H.Baldung Grien (1485-1545). Più diffuso il
"Chiaroscuro" italiano, impiegato e brevettato da Ugo da Carpi
(1480-1532) a partire dal 1516. In Giappone la tecnica della xilografia
a colori raggiungerà il suo massimo splendore con S.Haronobu
(1724-1770) e K.Hokusai (1760-1849), con l'uso dei colori ad acqua,
mentre l'impiego del legno di testa (o nuova xilografia) si diffonderà
ad opera dell'inglese T.Bewick /1753-1828). In seguito la xilografia
approderà ad ulteriori sviluppi e a nuova forza espressiva con artisti
del calibro di P.Gauguin (1848-1903), E.Munch (1863-1944), E.L.Kirkhner
(1880-1938), F.Vallotton (1865-1925), E.Nolde (1867-1956), M.Maccari
(1898-1989). TORNA
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